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Proiezione del film “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi in occasione della Giornata Internazionale della Donna. Foto evento a Lugano e messaggio On. Min. Antonio Tajani.

Giornata donna

MESSAGGIO SCRITTO DEL VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E MINISTRO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE, ON. ANTONIO TAJANI, IN OCCASIONE DELLA PROIEZIONE DEL FILM “C’È ANCORA DOMANI”, ORGANIZZATA DALL’AMBASCIATA D’ITALIA A BERNA IL PROSSIMO 6 MARZO IN VISTA DELLA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA.
(6 marzo 2025)

Sono felice di unirmi al pubblico presente questa sera a Berna, Basilea, Ginevra, Losanna, Lucerna, Lugano, San Gallo e Zurigo per la proiezione del film “C’è ancora domani”. Otto sale cinematografiche in contemporanea in tutta la Svizzera, occasione per sottolineare la grande amicizia e gli strettissimi rapporti culturali tra i nostri due Paesi.
Alla vigilia della Giornata internazionale della Donna, questa proiezione vuole essere soprattutto l’occasione per celebrare il coraggio e la forza delle donne di tutto il mondo e per riflettere insieme sulle sfide che ancora ostacolano il percorso verso la piena parità di genere.
Il tema cruciale dei diritti delle donne è un ambito prioritario dell’impegno, anche internazionale, del Governo italiano.
Penso alle iniziative a favore delle donne e delle ragazze nel quadro della nostra azione umanitaria e di cooperazione allo sviluppo, a cominciare dai contesti di crisi e di conflitto. Ne ho parlato proprio ieri in Parlamento per illustrare la nostra azione in Afghanistan, dove le gravi violazioni dei diritti delle donne sono al centro della nostra attenzione.
Penso anche al tema delle mutilazioni genitali femminili, dove siamo tra i Paesi più attivi nella condanna e nel contrasto a queste partiche aberranti, come non manchiamo di ribadire in tutti gli organismi internazionali.
Centrale è l’istruzione, quale precondizione per garantire a tutti, soprattutto alle donne, il diritto a partecipare alla vita politica, economica, sociale e culturale del proprio Paese.
Per questo ho voluto dedicare alla memoria di Giulia Cecchettin uno dei nostri programmi di borse di studio, indirizzato a giovani studenti di 18 Paesi in Africa, America Latina ed Asia che possono vivere nelle nostre università quei sogni che a Giulia sono stati così insensatamente strappati.
Pensando a lei e alle tante, troppe donne vittime di questa inumana violenza, ho fatto installare al Ministero degli Esteri e in ognuna delle nostre Ambasciate delle panchine rosse, simbolo del posto vuoto lasciato nella società da una donna vittima dell’odioso crimine di femminicidio. Da uomo, marito, padre e nonno, non mi stanco di ribadire che l’eliminazione della violenza contro le donne è una priorità assoluta.
Il film di Paola Cortellesi ci ricorda che il domani dipende dalla capacità di agire oggi, di partecipare, di non lasciare nessuna voce inascoltata. Ogni donna attiva nella diplomazia, nella politica, nell’imprenditoria e negli altri ambiti della società contribuisce a un cambiamento che arricchisce tutti.
L’uguaglianza di genere è un cammino che dobbiamo percorrere ogni giorno, insieme. Un gioco di squadra in cui tutti dobbiamo dare il nostro contributo. Noi lo facciamo e lo vogliamo fare ancora di più.
Contate su di me, contate sul Governo italiano!