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Conferenza ”LA BELLEZZA DEI VISI E DEI CORPI DAL CANONE CLASSICO ALL’IDEALE CONTEMPORANEO”. Martedì 22 ottobre 2024, alle ore 18:00 presso la Sala Carlo Cattaneo.

Venere (Afrodite) di Milo

Martedì 22 ottobre 2024, alle ore 18:00 presso la Sala Carlo Cattaneo in Via F. Pelli 16 a Lugano l’Associazione Italiana di Cultura Classica (Delegazione della Svizzera Italiana) organizza la conferenza ”LA BELLEZZA DEI VISI E DEI CORPI DAL CANONE CLASSICO ALL’IDEALE CONTEMPORANEO” dedicata al tema “Identità e autoctonia”, interverranno il Prof. Paolo Repetto e il Dr. Med. Giovanni Barco. 

Il Prof. Paolo Repetto è laureato in Lettere moderne con indirizzo di storia dell’arte all’Università di Genova e diplomato in pianoforte principale al Conservatorio “G. Verdi” di Torino. Per  diversi anni ha insegnato alla Scuola universitaria del Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano e all’Università Cattolica di Milano. Attualmente insegna Storia dell’arte moderna e contemporanea all’Università Iulm di Milano. Ha pubblicato numerosi saggi e libri, tra i più recenti ricordiamo: “La visione dei suoni. Arte e Musica” (Il melangolo); “Il canto della luce. Scritti sull’arte”. (Il melangolo). Di prossima pubblicazione “L’anima dei colori. I padri dell’arte del ‘900”. Ha collaborato con la Rete 2 della RSI, con La Stampa di Torino sul supplemento Specchio, ha pubblicato numerosi scritti sulla rivista FMR ed è critico musicale del mensile “Amadeus”

Il Dr. Med. Giovanni Barco, specialista FMH in chirurgia plastica e ricostruttiva, si è laureato con una tesi clinico-sperimentale con un follow-up di 2000 pazienti circa dal titolo: “Terapia chirurgica del melanoma: nostra esperienza clinica del decennio 1970-1979”. Scuola di specialità in Chirurgia Plastica e Ricostitutiva (1985-1990) presso l’Ateneo pavese, presentazione della tesi al Congresso Mondiale sul Melanoma a Venezia alla Fondazione Cini (1985), collaborazione presso il reparto di Chirurgia Plastica del Policlinico San Matteo (1985-1995). Durante i cinque anni della Specialità a periodi ripetuti ha collaborato con i più grandi centri nazionali ed internazionali della sua branca specialistica. Dal 1990 è libero professionista con una sua équipe in diverse cliniche italiane ed estere. Partecipa periodicamente a corsi di aggiornamento in Europa, Stati Uniti e Sud America sulle nuove tecniche chirurgiche. In Ticino è attivo presso la clinica Sant’Anna a Sorengo.

Intervento di Paolo Repetto

Nell’arte contemporanea, l’ideale classico di bellezza è piuttosto raro e si pone come un orientamento, un gusto sempre isolato. A partire dalla stagione della pittura Informale dagli anni ‘40 in avanti, con la tragedia della seconda guerra mondiale, l’arte, quando rappresenta o si ispira alle fattezze di un uomo o una donna, quasi sempre lo fa accentuandone i caratteri, i suoi tratti negativi e difettosi. Così avviene a partire dagli anni ‘60 con alcuni grandi pittori come Francis Bacon e Lucien Freud, fino alle pittrici contemporanee Marlene Dumas e Jenny Saville, dove quasi sempre domina una deformazione di matrice espressionista. Tuttavia alcune eccezioni, qualche recupero dell’ideale classico di bellezza si riscontra in grandi artisti contemporanei, soprattutto statunitensi come Andy Warhol (Marilyn Monroe, Liz Taylor), Roy Lichtenstein e il fotografo Helmut Newton. E in alcuni artisti concettuali italiani come Giulio Paolini e Michelangelo Pistoletto.

Intervento di Giovanni Barco

Kalós (bello) e agathós (buono, virtuoso) hanno costituito un nesso inscindibile fin dagli albori della civiltà greca antica. L’ideale classico di bellezza documentato nell’arte antica può costituire una fonte di ispirazione e un punto di riferimento per il concetto del bello anche nella mia attività chirurgica. Ovviamente i modelli di riferimento non restano immobili ma variano: al di là dei mutamenti di questi ultimi 40 anni l’ideale classico di bellezza è rimasto la mia principale fonte di ispirazione nel tentativo di restituire con la tecnica chirurgica una forma in equilibrio armonico tra arte e natura. È quanto avviene in parallelo nel mondo dei miti greci il cui schema interpretativo delle realtà profonde non è ancora tramontato.