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Conferenza commemorativa degli ebrei italiani rifugiatisi in Svizzera dopo l’8 settembre 1943, ottantesimo anniversario. Mendrisio, 13/09/2023.

Il Console Generale Meucci ha partecipato lo scorso 13 settembre, presso l’Ospedale Regionale di Mendrisio ”Ospizio della Beata Vergine”, a una interessante conferenza commemorativa degli ebrei italiani rifugiatisi in Svizzera dopo l’8 settembre 1943, di cui e’ ricorso l’ottantesimo anniversario.

L’evento ha illustrato le ricerche inedite di una studiosa ticinese, Eliana Pezzoli, condotte (con il sostegno della Fondazione Goren Monti Ferrari) a partire da registri trovati da un rigattiere, che hanno permesso di riscoprire le biografie di numerosi fuggiaschi della Shoah transitati dall’Ospedale di Mendrisio.

I libri ospedalieri e i fogli di via sanitari emessi negli anni del secondo conflitto mondiale riportano spesso indicazioni di patologie fin troppo blande per giustificare lunghe degenze e inducono a ipotizzare che l’ ”Ospizio della Beata Vergine” fosse divenuto effettivamente una sorta di rifugio.

Vari interventi hanno arricchito la serata, fra cui quelli dello storico Adriano Bazzocco e del giornalista e scrittore ticinese Carlo Silini.

Vale la pena di ricordare che dei 5.819 ebrei accolti in Svizzera dall’Italia nei mesi dopo l’8 settembre 1943, secondo i dati illustrati, il 77,7 per cento vennero ospitati nel Cantone Ticino. In minor misura essi trovarono rifugio nei Cantoni Grigioni e Vallese. Questo soprattutto per la natura piu’ accessibile (rispetto alle Alpi) delle boscaglie prealpine che costeggiano il confine italo svizzero nelle provincie di Varese e di Como, attraverso le quali intere famiglie trovavano piu’ agevole inerpicarsi per penetrare poi la rete divisoria accompagnati da contrabbandieri prezzolati.